"Sviluppando l'interazione tra batteri e radici a livello del terreno possiamo fare in modo che la pianta possa approfittare del nutrimento disponibile e produrre di più con la stessa quantità o addirittura dosi minori di fertilizzanti", spiega ad AgroNotizie Paola Luparia, responsabile ricerca e sviluppo di SOP srl.
"Ma i nostri prodotti aiutano anche la bioresilienza degli animali, la capacità cioè di resistere agli stress legati all'allevamento stesso. Animali più sani, che necessitano di meno interventi farmaceutici e in grado di produrre di più e con una migliore qualità".

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Seeds&Chips, zootecnia più produttiva con l'innovazione